Il progetto, partito a fine gennaio 2020 che ha durata di 30 mesi, prevede l’upgrade della digestione anaerobica – processo su cui si basa la bioraffineria – che suppone un pretrattamento innovativo degli scarti organici al fine di indurre la fermentazione ad acidi grassi ad alto valore aggiunto dalla frazione liquida, e la produzione di biometano e concime di qualità dal residuo solido.
Il potenziale valore economico deriverà dalla mitigazione dei costi di smaltimento, dalle entrate per la vendita dei prodotti e dagli incentivi per il biometano. Il tutto comporterà una riduzione consistente di emissioni.